Il femminismo e i diritti delle donne

Malala yousafzai
​Malala Yousafzai è nata il 12 luglio 1997 a Mingora, nella valle di Swat in Pakistan. La sua famiglia era composta dal padre Ziauddin Yousafzai, insegnante e attivista per i diritti dei bambini, dalla madre Toor Pekai e dai due fratelli Atal e Kushal. Durante gli anni 90’ il Pakistan era occupato dai Talebani che avevano dato numerosi divieti a tutta la popolazione: gli abitanti non potevano ascoltare la musica, guardare la televisione e neppure ballare; alle ragazze invece era stato vietato l’accesso all’istruzione e per far sì che il divieto non venisse infranto, i talebani distrussero più di 400 edifici scolastici femminili.


Sin da piccola Malala aveva imparato a lottare per i suoi diritti grazie agli insegnamenti del padre; amava leggere e andare a scuola e quando le venne vietato l’accesso a scuola lo trovò ingiusto: perché i suoi fratelli potevano andare a scuola e lei no? A soli dieci anni iniziò a condurre la propria battaglia contro i Talebani, denunciando tutto ciò che quest’ultimi facevano, attraverso il suo blog in cui si presentava in modo anonimo. A causa dei bombardamenti, Malala fu costretta a lasciare la sua casa e a trasferirsi ma ciò non le impedì di compiere la sua impresa. Quando la guerra nella valle dello Swat finì, ella poté ritornare dietro i banchi di scuola.
Quando la guerra nella valle dello Swat finì, ella poté ritornare dietro i banchi di scuola. Il 9 ottobre 2012 mentre tornava da scuola un gruppo di talebani armati, salì sul suo autobus e chiese chi fosse Malala tra i presenti; le sue compagne di classe si girarono verso di lei, non per denunciarla ai talebani, ma per paura che potessero farle del male. Infatti gli uomini le spararono un colpo in testa per punirla del coraggio con cui li aveva sfidati e lei finì in coma. Venne portata in Inghilterra per essere curata e dopo mesi di incoscienza si risvegliò, diventando grande simbolo per tutto il mondo


Nel 2013 tenne un discorso all’ONU con cui lanciò un appello al diritto all’istruzione per i bambini molto significativo e nel 2014 ottenne il premio Nobel per la pace. Oggi Malala vive in Inghilterra e continua a lottare per i diritti dei bambini. Ella sosteneva infatti che “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione”. Durante lo stesso discorso ha inoltre dichiarato che il Malala day non è il giorno dell’anno dedicato a lei, bensì a tutti ragazzi, le ragazze e le donne che hanno fatto sentire la propria voce a difesa dei loro diritti, sia nel passato che nel presente.